Emanuele Fadda insegna Filosofia del linguaggio presso l'Università della Calabria. [2015]. Il suo notevole saggio "Alcmane e la pernice. Note su vocalità e iconismo" pubblicato" in De Musica, 2009, Vol. XIII, pp. 1-15 contiene citazioni tratte in particolare da "Il canto del merlo", oltre che dalla "Filosofia della musica" e dai "Barlumi per una filosofia della musica".

Emanuele Fadda

Pubblicazioni

Alcmane e la pernice

Puoi trovare numerosi scritti liberamente scaricabili di Emanuele Fadda in Academia.edu

Nota:

"Nel 2009, su Alcmane e la pernice ci fu con Emanuele Fadda uno scambio epistolare che qui viene riportato:

Caro Emanuele Fadda,

ho letto ormai tempo fa il suo saggio su Alcmane e la pernice con molto piacere e con grande soddisfazione. Esso ha mantenuto tutte le promesse che si coglievano già negli schemi che mi ha mandato a suo tempo. Soprattutto mi ha colpito l'ampiezza di vedute che caratterizza questo suo saggio. Le voglio inviare i miei complimenti - ed anche ringraziare per le citazioni che mi chiamano in causa che mi hanno rassicurato sul mio lavoro e soprattutto mi hanno mostrato dei modi di utilizzo e l'inserimento in contesti a cui non avevo pensato.

Le scrivo anche perché in questi giorni mi sto occupando di un progetto di natura del tutto didattica che recupera materiali sulla teoria della musica greca  proponendoli come una raccolta di figure commentate. Ed una di queste figure - dopo la lettura del suo lavoro - mi ha dato molto da pensare. Si tratta della seguente raffigurazione che si trova nel museo archeologico di Delphi:

 

In genere si indica in questa rappresentazione Apollo che riceve informazioni sull'infedeltà di Coronis da un corvo. Ecco un breve commento:"The Greeks believed that Apollo turned the raven black when the bird informed him of the unfaithfulness of his lover, Coronis".  Ma questa interpretazione non mi convince anzitutto perché il personaggio imbraccia non già una cetra (come a volte si legge), ma una lira. In ogni caso lo strumento musicale è in questo contesto fuori luogo. In un'altra interpretazione le cose sono molto più sfumate e si dice: "Apollon portant une couronne de laurier ou de myrte, un péplos blanc, un himation rouge et une paire de sandales est assis sur un diphros aux pieds de lion. Il tient une cithare dans la senestre et verse une libation de la dextre. Face à lui un oiseau noir identifié à un pigeon, un choucas, une corneille (allusion possible à sa liaison avec Coronis) ou un corbeau (oiseau aux pouvoirs mantiques)." Qui si confonde la lira con la "cithare", ma in questo testo tutto è dubbio: che la corona sia di alloro o di mirto e così anche il tipo di uccello. Inutile dire che ho rimuginato su una possibile interpretazione che veda in questo bel dipinto proprio Alcmane e la pernice. Mi piacerebbe così realizzare un commento che suoni all'incirca così:

"Secondo alcuni questa immagine rappresenterebbe Apollo che raccoglie dal corvo informazioni sulle infedeltà di Coronis). Altri identificano nell'uccello un piccione, una gracchia, una cornacchia o un corvo. Di fronte a questa varietà di interpretazioni mi permetto di azzardare una mia personale ipotesi: la figura di suonatore rappresentata non sarebbe quella di Apollo - intanto per il fatto che Apollo musico viene raffigurato con la cetra, e non con la lira; inoltre il suo capo, a quanto sembra, è cinto da una corona di mirto. Taluni dicono che si tratti di alloro, delle cui foglie Apollo si cingeva il capo in ricordo della ninfa Dafne. Ovviamente vedere in quelle foglie l'alloro può essere una conseguenza che si veda Apollo nella figura del musico. Ma quel che importa è che sia il mirto che l'alloro sono tratti del poeta cantore. Sarei così indotto a pensare che l'uccello sia una pernice: il realismo del colore non è particolarmente importante in questo genere di tecnica pittorica. Alla pernice il colore nero non si addice, ma non si addicono del resto alla pittura vasaria le eventuali fini sfumature cromatiche delle sue penne. La mia azzardata ipotesi è dunque che siamo in presenza di un'immagine di Alcmane e la pernice. Se così fosse tutta la raffigurazione assumerebbe maggiore coerenza e ci riporterebbe alla musica ed ai rapporti tra musica, poesia e canto degli uccelli, come li si trova  illustrati nel notevole saggio di Emanuele Fadda, Alcmane e la pernice.Note su vocalità e iconismo che puoi trovare in «De Musica», Anno 2009, Internet.

Naturalmente mi piacerebbe sentire la sua opinione.

Con i miei saluti più cordiali.

Giovanni Piana
19 maggio 2009

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Caro professore,

inutile dirle quanto io sia lusingato delle sue parole, e che lei voglia mettermi a parte di questa sua piccola (?) scoperta. La quale, a me, sembra assai plausibile - anche se non ho certo grandi mezzi (o proprio nessuno) per giudicare. Una sola domanda: che valore ha il fatto che - a quanto mi sembra - il personaggio seduto stia offrendo da mangiare al volatile? In linea di massima, dovrebbe portare acqua al mulino della sua tesi, mi sembra.

Quando questo curioso e interessantissimo libro illustrato uscirà, per favore me lo segnali - così me ne procurerò una copia.

Un saluto cordiale e affettuoso
Emanuele
20 maggio 2009

 


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