Ad una esposizione che ha carattere largamente introduttivo dedicata a quelle che, secondo l'autore, sono le "quattro parole" sufficienti per afferrare il senso dell'impresa fenomenologica husserliana - intenzionalità, essenza, costituzione, sintesi -, si passa ad una vasta e approfondita analisi e commento di un testo husserliano che riguarda una specificazione dell'idea della sintesi come sintesi passiva che rappresenta uno dei contributi analitici più significativi della elaborazione filosofica di Husserl. Questo testo di Giovanni Piana intende essere di aiuto alla lettura del volume "Lezioni sulla sintesi passiva" la cui traduzione è stata da lui stesso promossa e ottimamente realizzata da Vincenzo Costa con la cura di Paolo Spinicci. Non si tratta tuttavia di qualcosa di simile ad un "commento a pié di pagina", ma di una libera esposizione che fa risaltare con la massima evidenza il tracciato principale percorso in quelle lezioni husserliane, prendendo le mosse dal prospettivismo della percezione, per giungere, attraverso le problematiche della negazione, del dubbio e  della decisione, alla riproposizione della tematica dell'associazione e in connessione con essa a quella dell'inconscio e dei livelli della consapevolezza per chiudersi con una notevole discussione sul versante epistemologico della struttura delle attese.

 

 

icon Fenomenologia delle sintesi passive (5.52 MB)

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