Preludiando alla notte

per qin e voci segrete

Strumenti digitali

aprile 2008

Preludiando alla notte (ogg., Mb. 11)

 

 

 

Presentazione

Il qin è un antichissimo strumento cinese che fa parte della tradizione aulica la cui origine viene fatta risalire dalla tradizione al terzo millennio a. C. L'esemplare in figura è del XVII secolo. Per le caratteristiche di questo strumento puoi vedere J. Kenneth Moore,"The Qin". In Timeline of Art History. New York: The Metropolitan Museum of Art, 2000. (October 2003). In questo testo K. Moore osserva, fra le altre cose, che "tradizionalmente suonare il Qin è stato ritenuta un'attività di alto livello spirituale e intellettuale. Scrittori della dinastia Han (206 a. C. - 220 d.C) hanno sostenuto che suonare il qin aiuta a coltivare il carattere, a comprendere la moralità, a supplicare dei e demoni, ad arricchire la vita e la capacità di apprendimento - e simili credenze sono vive tuttora. Eruditi della dinastia Ming (1368-1644) che reclamavano il diritto di suonare il qin suggerivano di suonarlo all'aria aperta, in un paesaggio montagnoso, in un giardino, o in un piccolo padiglione oppure vicino ad un antico albero di pino (simbolo della longevità), profumando l'aria con l'incenso. Una notte serena illuminata dalla luna era considerato un tempo appropriato per l'esecuzione e, dal momento che l'esecuzione era qualcosa di fortemente personale, lo strumento doveva essere suonato o per se stessi o in speciali occasioni per amici stretti". Credo che in osservazioni come queste vi siano certamente aspetti specifici di una determinata cultura musicale e quindi di tutta una società e del suo assetto culturale e del suo patrimonio simbolico, ma riterrei sbagliato non cogliere in esse quegli aspetti che vanno oltre questi limiti e che riguardano invece modi del fare musica e del fruire di essa a cui in nessun caso è possibile rinunciare. Si tenti ancora di considerare una notte illuminata dalla luna come un ambiente particolarmente adatto alla musica, o il suonare per se stessi o per amici stretti come una pratica ricca di senso!

Debbo infine spendere qualche parola per indicare sommariamente in che modo i suoni del qin sono entrati a far parte di questa composizione insieme alle "voci segrete" (che naturalmente sono destinate a rimanere tali). Come si comprende subito ascoltando il brano, per un simile strumento che gioca la sua capacità espressiva tutta sui glissandi e sulle diverse sfumature in cui la stessa nota può essere eseguita, un vero e proprio campionamento presenterebbe eccezionali difficoltà. Di fatto non conosco campionamenti di qin. Si può invece applicare - come io ho fatto - la tecnica detta dello "slicing" che consiste nel prendere una o più esecuzioni effettive (nel nostro caso si tratta di due brani) sottoponendole ad una operazione di segmentazione ("slicing") di brevissimi elementi motivici oltre che di suoni singoli. Si ottiene così un materiale sonoro da considerare come materiale grezzo sul quale agire compositivamente.