Giovanni Piana,

Sul mare è apparso un bel ponte d’argento
per tre violini, due viole,due flauti, ottavino e corno


 


Dedica: A Sandra Manzoni



Presentazione

 
Anche il titolo di questo brano, come "Dilla dilla la nota d'oro", "Chiù" e "Musica di foglie" è tratto da una poesia di Pascoli, "Mare" della sezione di Myricae intitolata "Dolcezze". Questi brani possono essere riuniti sotto il titolo di "Fantasie musicali su versi di Giovanni Pascoli".

 

Giovanni Pascoli

 
Mare

 

M’affaccio alla finestra, e vedo il mare:
vanno le stelle, tremolano l’onde.
Vedo stelle passare, onde passare:
un guizzo chiama, un palpito risponde.
Ecco sospira l’acqua, alita il vento:
sul mare è apparso un bel ponte d’argento.
Ponte gettato sui laghi sereni,
per chi dunque sei fatto e dove meni?


E' un paesaggio vasto e rasserenato che viene evocato - vasto come il mare, vasto come il cielo. E così stelle e onde sono associate nel loro andare.  Una vastità in cui fluttuano acqua e aria. "Guizzo" è parola dell'acqua, "palpito" parola dell'aria; ma anche: l'acqua "sospira", al guizzo risponde il palpito. Questo paesaggio si anima infine con la grande visione del ponte d'argento - favoloso, fiabesco, ma anche profondamente misterioso.

Apprendo dal bellissimo commento di Giuseppe Nava dell'intera "Myricae" (Salerno Editrice, Roma, 1991) che il primo verso è ripreso letteralmente da uno stornello popolare toscano riferito da Tommaseo. E ciò fa intravedere la straordinaria capacità di Pascoli di riportare armonicamente dentro il proprio mondo poetico fonti disparate che ricevono così nuovi sensi e contesti. Mi sembra invece fuori luogo - lo dico a malincuore - il commento di Nava al "ponte d'argento" (p. 218) dove si legge: "Illusione ottica: una striscia di luce argentea". Una illusione ottica è un fatto della percezione; il "bel ponte d'argento" è invece opera dell'immaginazione: l'una distrugge l'altra, anche se questa in quella ha la sua origine.


 

Giovanni Piana. Sul mare è apparso un bel ponte d'argento