Storia della Biblioteca |
Si può fare risalire la nascita della Biblioteca di Filosofia alla fine degli anni cinquanta, dopo il completamento del restauro dell’edificio che ospita la Sede Centrale dell’Università, fortemente danneggiato dai bombardamenti durante la seconda guerra mondiale. I due Istituti di Filosofia e di Storia della Filosofia poterono infatti trasferirsi da una sede provvisoria di via della Passione in via Festa del Perdono, nell’attuale ala dell’edificio attiguo al cortile Ghiacciaia. Fino a quel momento i libri di filosofia disponibili presso l’Università degli Studi di Milano erano conservati nella Biblioteca Centrale di Facoltà. Contemporaneamente al trasferimento degli Istituti si ha notizia dell’arrivo di una prima raccolta di qualche centinaio di volumi, che all’inizio vennero conservati nel locale al pianterreno, a fianco degli studi dei docenti. Fu questo il primo nucleo della biblioteca: un disordine di libri in una piccola sala senza bibliotecari. All’epoca, infatti, in Istituto non c’era personale tecnico né controlli sui libri e sulla relativa movimentazione. Negli anni sessanta fu avviato un primo progetto di recupero del locale seminterrato sottostante la biblioteca finalizzato ad un trasferimento dei volumi al piano inferiore. Lo spazio cominciava a non essere più sufficiente per la raccolta che aveva iniziato ad aumentare. Fu così affidata a due docenti l’ideazione di uno schema di classificazione funzionale sia al riordino dei libri che alle nuove esigenze di ricerca degli Istituti. Gli incaricati furono il Prof. Corrado Mangione, docente di Logica e la Prof.ssa Maria Assunta Del Torre, docente di Storia della storiografia filosofica. La scelta non fu casuale, se si pensa alla struttura che si aveva in mente di definire per il nuovo sistema. In questa occasione fu indispensabile avvalersi dell’apporto teorico della dott.ssa Giuliana Sapori, al momento Direttrice responsabile della Biblioteca Centrale di Facoltà, per la costruzione di un modello di “stile bibliotecario”, che potesse tener conto delle possibili articolazioni di una segnatura, dell’espansione crescente sia disciplinare sia numerica della collezione e che rispettasse la struttura a livelli di molte opere in più volumi. Nel modello andavano incluse le opere di consultazione e tutto ciò che fosse rappresentativo degli ambiti di ricerca dell’Istituto e delle cattedre attive in quel periodo. Completata la prima ristrutturazione, grazie anche all’assegnazione di un bidello alla struttura poté realizzarsi il trasferimento dei volumi al piano inferiore. Da quel momento la raccolta iniziò la sua vera crescita in consistenza e parte dei volumi di filosofia arrivò progressivamente in Istituto dalla Biblioteca Centrale di Facoltà, su richiesta dei docenti. Di fatto, i libri acquistati su proposta dei professori continuavano ad essere inventariati e catalogati dalla Biblioteca Centrale, ma le collocazioni sarebbero state d’ora in poi definite dai docenti di filosofia sulla base del nuovo modello. Nel 1982 è nato il Dipartimento di Filosofia dalla confluenza dei due Istituti di Filosofia e Storia della Filosofia. E’ stato il primo Dipartimento della Facoltà di Lettere. La situazione dipartimentale, caratterizzata dall’autonomia amministrativa, ha dato un impulso favorevole allo sviluppo della biblioteca. Da quel momento si è rivelato fondamentale l’impegno assiduo e costante dei Direttori che si sono succeduti. Dal 9/11/1999 un altro importante passo avanti: la Biblioteca di Filosofia, su delibera del Senato Accademico, diventa di settore autonomo. Questo significa, oltre a un riconoscimento di qualità disciplinare e patrimoniale, poter disporre per il proprio funzionamento di un finanziamento annuale diretto dal Consiglio di Amministrazione. Progetti e investimenti, deliberati da un Consiglio di Biblioteca, in linea con quanto previsto dal Sistema Bibliotecario di Ateneo, vengono gestiti dal Direttore che dal 2001 è un bibliotecario . Prosegue così il cammino di crescita, rafforzato dall’autonomia gestionale e decisionale della struttura, dotatasi, dal 2000 di un Regolamento e dal 2002 di una Carta dei servizi. Dal 01/09/1989 l’Università di Milano entra in banca dati produzione SBN, per la gestione bibliografica. La biblioteca di Filosofia partecipa attivamente al progetto di automazione dell’Ateneo. Ad oggi tutto il patrimonio è rintracciabile grazie all’opac di Ateneo (sw Sebina SBN/opac OL). La recente ristrutturazione del 1998-99, che ha permesso di riportare alla luce lo spazio archeologico dell’antica ghiacciaia del vecchio ospedale quattrocentesco, ha aperto la strada ad una grossa espansione in un suggestivo ambiente seminterrato, nel quale comunque lo scaffale aperto è stato mantenuto. Da circa dieci anni anche i periodici di filosofia sono stati trasferiti in biblioteca dalla sala di consultazione di Facoltà. La naturale espansione della raccolta pone, entro tre o quattro anni, la necessità di ricorrere a nuovi spazi, un fatto, questo, che non ha mai smesso di sollecitare ripensamenti, ipotesi di modifiche e nuove soluzioni rispetto all’attuale distribuzione dei libri e all’architettura degli scaffali. A rimanere pressoché invariato nel tempo è stato lo schema delle collocazioni, a conferma della sua grande elasticità e adattabilità in una biblioteca fortemente cresciuta nella consistenza e nell’uso. Scheda a cura di Laura Frigerio 18/04/2008 |