Giovanni Guanti

 


 

Giovanni Guanti (1952), dal 2005 è professore ordinario di Musicologia e Storia della musica presso l'Università di Roma TRE. Laureatosi in Filosofia nel 1976, ha proseguito in Inghilterra le sue ricerche sull’ermetismo rinascimentale e sulle fonti dello spinozismo. Ha svolto attività didattica presso la Cattedra di Estetica della Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università di Perugia dal 1977 al 1983. Dal 2001 al 2005 è stato  professore a contratto presso la Facoltà di Musicologia di Cremona (Università di Pavia). Ha conseguito i diplomi di Musica Corale e Direzione di Coro (1978) e di Composizione (1982). Nel 1992 ha seguito il corso annuale di Musica informatica tenuto da Alvise Vidolin presso l’Istituto Musicale “A. Benvenuti” di Conegliano Veneto.

Pubblicazioni


 

Su "Mille Cetre"

 


 

10 gennaio 2018

[...] rilevo innanzitutto come, a partire dal  minuto 10  ca, risulti finalmente equilibrato il mixaggio tra i diversi strati del lavoro: l'acqua corrente della mitica fonte, i canti dell'uccello, gli archi conduttori e  il riuscitissimo coup de théatre dell'inserimento finale della voce femminile. Davvero un pascoliano dulcis in fundo!

Risulta sempre un esercizio tanto piacevole quanto utile sforzarsi di integrare nell'ascolto attivo quanto attribuiamo alla mimesi di fonti sonori 'naturali' e quanto, invece, attribuiamo ad elaborazione artistica. Del resto, nello stesso Pascoli, coabitarono felicemente il sommo latinista e il campagnolo autore, tra l'altro, di "Arano".

Ad ogni modo, gli archi li avrei semplicemente spaziati su più ottave per renderli più 'sacrali', rendendo parallelamente meno 'frontale'  l'interlocuzione con le acque correnti, a meno che tu non la desiderassi proprio tanto naturalistica (realistica).

La composizione serba tutta la libertà  di un "poema sinfonico" ma esprime anche una toccante e pudica dedizione al testo poetico che l'ha ispirata - del resto, tu stesso mi dici che in questo caso a ispirarti non è stato un verso o una frase ma un'intera storia. Dunque, proporzioni più vaste e una narrazione musicale assai più estesa....
[...]

 


 

Torna a "Mille cetre"