Presentazione

Il titolo è ripreso da Alba festiva di Giovanni Pascoli (Myricae), che riporto qui di seguito:

Che hanno le campane,
che squillano vicine,
che ronzano lontane?
E’ un inno senza fine,
or d’oro, ora d’argento,

nell’ombre mattutine.
Con un dondolio lento
implori, o voce d’oro,
nel cielo sonnolento.
Tra il cantico sonoro

il tuo tintinno squilla
voce argentina – Adoro,
adoro – Dilla, dilla,
la nota d’oro – L’onda
pende dal ciel, tranquilla.


Ma voce più profonda
sotto l’amor rimbomba,
par che al desìo risponda:
la voce della tomba.

 


 Giovanni Piana - Dilla, Dilla la nota doro (2016) 

per archi e strumenti a percussione (2016)

 

Strumenti:
percussioni (chimes, campane a canna, cimbali, gong)
Archi (violini, viole, contrabbasso)

 


 

Commenti

Sergio Lanza

Nicola Pedone

Carlo Alessandro Landini


 

"Di questa poesia di Giovanni Pascoli, io sono rimasto particolarmente colpito dalle parole che dànno a questo brano il suo titolo: "Dilla, dilla, la nota d'oro". Nella musica, naturalmente, non vi è una nota d'oro, ma è bellissimo pensare che vi sia e che sia giusto cercarla. La poesia stessa, tutta traboccante di sonorità musicali, ricerca quella nota nella profondità dello spazio - vicino e lontano - e nell'infinità del tempo ("inno senza fine"); nelle più varie sfumature cromatico-musicali - nell'ombra e nella luce, nell'oro e nell'argento -; nello squillo e nel ronzio. In un crescendo del desiderio che prorompe in un grido: Dilla, Dilla dunque questa nota: essa annuncia il risveglio festoso della vita: anche se a questa alba non potrà che rispondere un cupo tramonto.

Certo, l'oro del suono è manifestamente suggerito dal colore della campana la cui popolare onomatopea del din-don non è esplicitamente richiamata, ma che in certo senso risuona dappertutto (dondolio, onda, tintinno...) in una trasvalutazione - quanto incompresa! - che non potrebbe essere più ricca di senso. In quel dondolio, in quell'inquietudine che viene già fatta intravedere dall'interrogativo iniziale - che hanno le campane...? - io sento una straordinaria sintesi della musica e della vita. E' inutile aggiungere che, mentre spesso il titolo viene escogitato dopo la realizzazione musicale, questo mio piccolo brano è nato sotto il fascino di quella frase". G.P.